11/06/07

Arezzo punta sull'idrogeno

Arezzo ha imboccato la strada dell'energia rinnovabile e della tutela dell'ambiente e sembra non volersi fermare.
Pochi giorni fa, infatti, è stato firmato un nuovo protocollo tra enti locali, aziende di servizi, ed imprese che va ad integrare quello siglato nei mesi scorsi che delinea il piano di sviluppo dell’iniziativa:



La prima fase di attuazione del progetto ha consentito la realizzazione di un idrogenodotto sotterraneo nell’area industriale di San Zeno e la generazione distribuita di energia a partire dall´idrogeno erogato alle aziende, in particolare alle imprese orafe che utilizzano ormai da decenni idrogeno in grande quantità. Quella realizzata è la prima urbanizzazione a idrogeno d´Europa ed è comprensiva di un centro di stoccaggio, di cogeneratori a idrogeno installati presso le aziende, servizi ed altre strutture di supporto tra le quali anche il laboratorio dimostrativo HydroLAb.

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Come direbbe Vasco, 'Continua così, che vai bene!'.


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5 commenti:

  1. Salve
    Spero che abbia maggior fortuna della Centrale di Compostaggio.
    Anche quella realizzata da giovani brillanti e motivati (ed anche quella allora era definita la prima d'Europa a quel modello), ma che poi è finita nel "dimenticatoio" collettivo.
    Come si può vedere anche ad Arezzo le intelligenze non mancano (vorrei vedere su 100.000).
    Il problema è che dopo qualche hanno di "battaglie" giovanili (un pò come l'acne), finisci per "accontentarti" e a vivere di rendita. E questo è un peccato soprattutto per quelle persone che ne hanno di cose da dire e da fare.

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  2. Mamma mia, Sampaku!
    Sempre ipercritico ^__^

    Me lo lasci un commento ottimista, la prossima volta? ;P

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  3. Te lo lascio io!

    Le macchine a idreogeno sono pronte da un pezzo e se finalmente si potranno approvigionare di combustibile, arriveranno presto per le strade!

    ;-)

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  4. Io sono un inguaribile ottimista (delle volte anche troppo)!
    Però mi sono abituato a vedere e soppesare la realtà con i miei soli occhi.
    Questo mi porta delle volte a praticare: "la critica costruttiva".
    Che è cosa ben diversa della "critica fine e se stessa".
    Fatta troppo spesso e troppo spesso presa in considerazione da chi preferisce "stare alla finestra" a guardare come si evolvono gli eventi per poi essere pronti alla fatidica frase : "IO l'avevo detto", e poi con un salto acrobatico a salire sul carro del vincitore di turno.
    Però è vero, un tempo mi entusiasmavo molto facilmente; non ho abbandonato questa pratica, solo ora mi entusiasmo per altre cose!

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