29/05/07

Dammi solo una possibilità - e la mia vita sarà l'ultima bomba in città

Sala da ballo - BabiloniaSabato sono stata a Cerbaia (San Casciano Val di Pesa - FI) per tenere lo stand di Ucodep (insieme alla Maudi) alla "Festa dei Popoli" che si è svolta al Circolo Arci.
E ho fatto una riflessione: ad Arezzo non esistono posti come quello.

Il Circolo Arci ha sede nella vecchia Casa del Popolo di Cerbaia, la prima di tutta la Toscana, costruita negli anni '50.
E' dotata di una sala da ballo con palcoscenico e schermo da cinema incorniciato in una coreografia di cartone che rappresenta dei grattaceli.
Lungo le pareti sono appesi quadri molto particolari e moderni, tra i quali mi ha colpito parecchio quello di una donna che aveva per capelli un paesaggio rurale.
La vera chicca, però, è un piccolo soppalco con in fondo alla sala dove trova posto un dj-set completo, con tanto di edera decorativa che sporge dalla ringhiera.
Oltre a questa, che è sicuramente la stanza principale, il Circolo è provvisto di bar, tavolini all'aperto in un grazioso cortile circondato da una siepe, saletta con biliardino e videogiochi, una mensa e, al piano di sopra, sala da biliardo.

Questo posto, come è ovvio immaginarsi, è pieno di ragazzi, che organizzano conferenze, incontri, Feste dei Popoli e attività varie, ragazzi che sono stati gentilissimi e disponibilissimi con noi "straniere", ragazzi che parlano un sacco, che fanno cena, apparecchiano e sparecchiano insieme, che trovano modo di divertirsi anche senza infilarsi in qualche locale il sabato sera.

Sì, proprio qui volevo arrivare, al fatto che ad Arezzo posti così non ce ne sono (no, nemmeno l'Aurora), che da noi, il massimo della socialità, è andare a spaccarsi il fegato al Buzzini (ovvero il Bar Amaranto, nella piazzetta di fronte ai Portici) o, se invece sei più tipo "fighetto da aperitivo", al Martini Point (Bastioni).

Il sabato sera aretino consiste spesso nel chiudersi da qualche parte a bere, fare un giretto in centro per assistere alla sfilata degli sbarbini vestiti meglio che per un matrimonio, aspettando l'ora per la discoteca.

Secondo me, invece, la nostra città avrebbe bisogno di posti dove i ragazzi possano parlare, socializzare, lavorare insieme per costruire qualcosa di diverso da quello che viviamo ogni sabato.

So che sono frasi banali, che dei giovani che non sanno comunicare e creare rapporti solidali stabili ne sono pieni giornali, programmi televisivi, commenti di opinionisti dell'ultim'ora, ecc... ma io credo che, a questi giovani (a NOI giovani), manchi solo un'opportunità.

Qualcuno è disposto a darcela?


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4 commenti:

  1. Hai mai provato a prenderla ? Proposta: creare un gruppo di giovani (blogger e non) che chieda al comune/associazioni uno spazio e che sia disposto a gestirlo. Magari ad Arezzo non ci ha mai provato concretamente nessuno, ma non mi sembra che manchino i giovani volenterosi :-)

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  2. Ciao, puoi darci una mano a pubblicizzare il Demcamp?
    Per informarti:
    http://barcamp.org/Demcamp

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  3. Mumble, mumble !!!
    Questa ultima uscita (nessuno è disposta a darcela!) non è piaciuta neanche a me.
    E trovo ottimo il suggerimento tipo: "non credi che sia l'ora di prendersela?".

    Le occasioni fuori non mancano, lo posso assicurare, pure da parte di quelle istituzioni che spesseo vengono criticate. Ma però mancano le persone che si rimbocchino le maniche.
    Esempi concreti:
    -Finanziamenti a disposizione di under35 che vogliono creare un'idea imprenditoriale (soldi avanzati per mancanza di progetti presentati)
    -Finanziamenti per un gruppo di persone che voglia costituire una coop o associazione (soldi avanzati per mancanza di progetti presentati)
    -Finanziamenti e spazi per creare circoli di studio per persone disposte ad "ampliare i propri interessi" (soldi avanzati e quelli usati quasi tutti per persone sopra i 40, giovani neanche l'ombra).
    E potrei andare avanti.....

    Circolo ricreativo di via Malphighi, sala bar con biliardino, sala tele, grande salone per feste, spettacoli, ecc... E' una vita che aspettano un gruppo di giovani volenterosi che si diano da fare ad usare quegli spazi, ma finora nessuno si è visto.
    E anche qui potrei andare avanti......ma se continuate ad aspettare che qualcuno vi "dia una possibilità" qui facciamo notte !

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  4. @ s.b. & Sampaku

    Mi accorgo di non essere stata chiara: non intendevo possibilità concrete (fondi, ecc..).
    E' che spesso i ragazzi vengono cresciuti con la sfiducia nelle cose e con una conseguente svogliatezza verso qualunque iniziativa personale.

    Poi ci sono anche ragazzi che se ne sbattono perché non gli frega niente del mondo che hanno intorno, siamo d'accordo.

    Ma il mio "dare una possibilità" equivaleva ad un appoggio morale, che secondo me non c'è (non confondiamo il viziare o le solite frasi tipo "bisogna dare fiducia ai giovani" con l'appoggio morale concreto).

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