Play Arezzo - Eccoti pronto il festival dei comunisti autore: Cecco de’ Spimpino

Posto qui un commento che ho trovato su Arezzonotizie:

«VERGOGNA! Dopo aver escluso il tanto criticato Valenti [escluso?! A me risultava che c'aveva piantato lui, pensa te!] con il suo Arezzo Wave, i nostri sapienti amministratori lo sostituiscono con una dispendiosissima manifestazione, clone del I° Maggio romano [EEEHHH?!! Scusi, ma lei c'è mai stato al I Maggio romano? Mi sa di no...], addirittura consegnandone l’organizzazione ai 'compagni' [sa, infatti si salutano tutti col pugno] di Pistoia Blues [poi lo sanno tutti: il blues è musica comunista: mai sentita la versione blues di Bandiera Rossa? Uno spettacolo...]: così si controllano peggio i conti...

Tanto per capirci, abbiamo un Play Arezzo Art Festival, organizzato dai pistoiesi, con un costo, si dice, sopra i 300.000 euri, escludendo tutte quelle associazioni aretine che hanno sempre lavorato gratuitamente per organizzare eventi in città.

Non ne possiamo più del monopolio dei cosiddetti artisti 'di sinistra' ( Rossi, Riondino ecc..) che detengono la cultura italiana sia come soggetti che come organizzatori e promotori, con una gestione lobbistica dello spettacolo che, comunque, noi cittadini paghiamo con le nostre tasse.

Non siamo più in democrazia, questo è un regime... [credo lo pensino anche Luttazzi e i fratelli Guzzanti...].

Franco R.»

E' bello sapere che gli aretini hanno ancora il coraggio e la forza di indignarsi: per la piazzetta del Viva Maria e per Play Arezzo Art, certo, ma almeno ancora s'indignano!

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[I puntini indicano la mancanza di parole]